Giugno è il mese della festa della Repubblica. Per noi montelechini impossibile non notare la quasi contemporaneità della nascita della Repubblica italiana con la Libera Repubblica dei Ragazzi. Qualche cosa ci sarà di connessione non credete? Passare da uno stile “Monos” di uno che comanda (anche se per 22 anni non fu proprio il re…) a uno dove trionfa la Res Pubblica cioè di tutti, non è cosa da poco e nemmeno facile. Ma la scelta di Don Ga e don I direi che fu chiara: educare a vivere insieme, a scegliere insieme, a rispettare ognuno, a parlarsi, a guardare insieme al bene comune, dove insieme sottolineava il fatto che ognuno ha qualcosa da apportare alla comunità. Nel frattempo veniva indetto il Concilio Vaticano II, che inizia l’11 ottobre 1962.
Passati quasi sessant’anni il Papa ci chiama ancora a raccolta, indicendo un Sinodo sulla “Sinodalità” che per tre anni terrà impegnata tutta la chiesa, dalla più piccola parrocchia fino a tutte le conferenze dei vescovi nazionali e continentali.
SINODALITA’ MA COSA E’?
Secondo wikipedia il SINODO è: un’assemblea dei rappresentanti dell’episcopato cattolico che ha il compito di aiutare con i suoi consigli il Papa nel governo della Chiesa universale.
Ma se si apre un’altra pagina si scopre una cosa più interessante: Il termine sinodo deriva dal greco synodos, composto dalla particella syn (che significa: insieme) e dal sostantivo odòs (che significa: cammino). Questa etimologia fa capire immediatamente che il sinodo è un organismo avente il preciso scopo di permettere una partecipazione ampia di tutte le componenti ecclesiali (per esempio, tra Cattolici e Ortodossi: vescovi, presbiteri, diaconi, religiosi, laici) alla vita della Chiesa: attraverso il sinodo, cioè, il “cammino” viene percorso “insieme”. L’equivalente latino di synodos è concilium.
I “Sinodi” erano i Concili dell’antichità e l’unica vera differenza è che il Concilio viene solennemente, pomposamente indetto dal Papa e diretto a tutta la cattolicità, mentre il sinodo può essere ristretto a un tema o a una porzione del Popolo di Dio. Ma la finalità è la stessa e appare chiarissima come messaggio del Concilio Vaticano II: la Chiesa non è una Monarchia ma un popolo che cammina insieme e possiamo sottolineare il camminare e la parola insieme. La chiesa non è colei che conserva intatto un patrimonio morto ma colei che cammina con l’uomo e insieme all’uomo. Per questo si raduna. Che cosa abbiamo patito in questo tempo a non stare insieme!!! Quanto la nostra fede è stata colpita da questo. Ma ora dobbiamo essere pronti a ripartire a rimetterci in cammino e insieme. La nostra diocesi ancor prima di questo annuncio aveva già scelto di avere un prete tutto solo per la sindalità. E il Papa ha più volte detto che la sinodalità era un sentiero che aveva intrapreso il Concilio Vaticano II e non era ancora stato percorso. La Chiesa deve essere sinodale, le nostre parrocchie devono essere sinodali, i nostri gruppi e movimenti devono essere sinodali. E’ una sfida , ma per noi si tratta semplicemente di rendere consapevole ciò che da sempre sappiamo. Se pensiamo a tutte le volte che don Ga aizzava il popolo contro il governo!!! Che lezione!! I governi a servizio del popolo!! Che palestra laica e ecclesiale allo stesso tempo! Il più grande era colui che era il servo, colui che faticava più di tutti. Fino a notte fonda. Che bello essere nel popolo a ribellarsi; che fatica che servizio essere sveglio a fare il pane, a preparare un gioco, a curare un ammalato, ad ascoltare un lacrimante.
Ma continuiamo la nostra scoperta guardando a cosa è un Sinodo oggi: Papa Francesco ha aggiornato il senso del Sinodo con una lettera apostolica che lo riforma e di cui riportiamo alcuni tratti
La comunione episcopale (Episcopalis communio), con Pietro e sotto Pietro, si manifesta in modo peculiare nel Sinodo dei Vescovi, che, istituito da Paolo VI il 15 settembre 1965, costituisce una delle più preziose eredità del Concilio Vaticano II. Da allora in poi il Sinodo, nuovo nella sua istituzione ma antichissimo nella sua ispirazione, presta un’efficace collaborazione al Romano Pontefice, secondo i modi da lui stesso stabiliti, nelle questioni di maggiore importanza, quelle cioè che richiedono speciale scienza e prudenza per il bene di tutta la Chiesa. In tal modo il Sinodo dei Vescovi, «rappresentando tutto l’Episcopato cattolico, manifesta che tutti i Vescovi sono partecipi in gerarchica comunione della sollecitudine della Chiesa universale.
Dire che i Vescovi tutti sono partecipi in gerarchica comunione non era proprio così scontato dopo che il Papa era stato dichiarato infallibile. E spesso l’equivoco continua: il Papa è infallibile in quanto fa parte della sinodalità: unito al suo popolo , sì lo è, staccato da esso non ha senso.
Il Sinodo dei Vescovi, che nel nome si collegava idealmente all’antica e ricchissima tradizione sinodale della Chiesa, tenuta in grande onore soprattutto nelle Chiese d’Oriente, avrebbe avuto normalmente funzione consultiva, offrendo al Romano Pontefice, sotto l’impulso dello Spirito Santo, informazioni e consigli circa le varie questioni ecclesiali. Al tempo stesso, il Sinodo avrebbe potuto godere anche di potestà deliberativa, qualora il Romano Pontefice avesse voluto conferirgliela
Il Sinodo con potestà deliberativa è anch’esso una grande novità, la condivisione di una potestà molto importante
Così il Vescovo è contemporaneamente maestro e discepolo. Egli è maestro quando, dotato di una speciale assistenza dello Spirito Santo, annuncia ai fedeli la Parola di verità in nome di Cristo capo e pastore. Ma egli è anche discepolo quando, sapendo che lo Spirito è elargito a ogni battezzato, si pone in ascolto della voce di Cristo che parla attraverso l’intero Popolo di Dio, rendendolo «infallibile in credendo»
Il vescovo è discepolo in quanto ‚lo spirito santo è dato a ogni battezzato, Cristo parla attraverso l’intero popolo di Dio, perché è Lui, il popolo di Dio che è infallibile nella fede. Ora chi è cresciuto nell’idea del Vescovo – Principe troverà questo stupefacente ma è la grande novità del Concilio.
Infatti, «la totalità dei fedeli, avendo l’unzione che viene dal Santo (cfr. 1 Gv 2,20 e 27), non può sbagliarsi nel credere, e manifesta questa sua proprietà mediante il senso soprannaturale della fede di tutto il Popolo, quando “dai Vescovi fino agli ultimi fedeli laici”, mostra l’universale suo consenso in cose di fede e di morale». Il Vescovo, per questo, è insieme chiamato a «camminare davanti, indicando il cammino, indicando la via; camminare in mezzo, per rafforzare [il Popolo di Dio] nell’unità; camminare dietro, sia perché nessuno rimanga indietro, ma, soprattutto, per seguire il fiuto che ha il Popolo di Dio per trovare nuove strade. Un Vescovo che vive in mezzo ai suoi fedeli ha le orecchie aperte per ascoltare “ciò che lo Spirito dice alle Chiese” (Ap 2, 7) e la “voce delle pecore”, anche attraverso quegli organismi diocesani che hanno il compito di consigliare il Vescovo, promuovendo un dialogo leale e costruttivo»…………………….Anche il Sinodo dei Vescovi deve sempre più diventare uno strumento privilegiato di ascolto del Popolo di Dio: «Dallo Spirito Santo per i Padri sinodali chiediamo, innanzitutto, il dono dell’ascolto: ascolto di Dio, fino a sentire con Lui il grido del Popolo; ascolto del Popolo, fino a respirarvi la volontà a cui Dio ci chiama»
Benché nella sua composizione si configuri come un organismo essenzialmente episcopale, il Sinodo non vive pertanto separato dal resto dei fedeli. Esso, al contrario, è uno strumento adatto a dare voce all’intero Popolo di Dio proprio per mezzo dei Vescovi, anche nella preparazione delle Assemblee sinodali, riceva una speciale attenzione la consultazione di tutte le Chiese particolari. In questa prima fase i Vescovi, seguendo le indicazioni della Segreteria Generale del Sinodo, sottopongono le questioni da trattare nell’Assemblea sinodale ai Presbiteri, ai Diaconi e ai fedeli laici delle loro Chiese, sia singolarmente sia associati, senza trascurare il prezioso apporto che può venire dai Consacrati e dalle Consacrate. Soprattutto, può rivelarsi fondamentale il contributo degli organismi di partecipazione della Chiesa particolare, specialmente il Consiglio presbiterale e il Consiglio pastorale, a partire dai quali veramente «può incominciare a prendere forma una Chiesa sinodale»……………………………………..la fase preparatoria ha come scopo la consultazione del Popolo di Dio sul tema dell’Assemblea del Sinodo. In ciascuna Chiesa particolare i Vescovi svolgono la consultazione del Popolo di Dio avvalendosi degli Organismi di partecipazione previsti dal diritto, senza escludere ogni altra modalità che essi giudichino opportuna.
Come vedete cari amici leggendo i testi dei documenti si scopre una Chiesa che vuole ascoltare , che vuole partecipazione che vuole andare ad annunciare il Vangelo in ogni direzione e non chiudersi nel “si è sempre fatto così”. Il nostro Vescovo ci chiede di camminare insieme e come sempre noi siamo a disposizione, con la gioia di essere ascoltati. Abbiamo tanto da dare alla comunità dei credenti e tanto da ascoltare. Camminare insieme e come chiede Papa Francesco nella Fratelli tutti camminare con tutti; Scuole, istituzioni sociali, comunità, educatori….. sembrerà forse di perdere un po di identità , m,a in realtà la si acquista perché la vocazione all’unità e alla comunione è scritta nel Vangelo e fa parte della nostra missione.
Don Fully