Preti gioiosi, preti vicini, preti che servono

Cari ami­ci,
anco­ra una vol­ta scri­vo le due righe per tut­ti voi ragazzi di Mon­t­ele­co da fuori sede. Ques­ta
vol­ta sono a Roma a un incon­tro inter­nazionale del dicas­t­ero del clero sul­la For­mazione
per­ma­nente dei preti. Obi­et­ti­vo del con­veg­no come ren­dere i preti più feli­ci? Come aiu­tar­li a
vivere bene il loro min­is­tero? Come accom­pa­g­narli durante tut­to il per­cor­so? Per­chè si sa:
prete felice uguale Popo­lo di Dio felice. Tema inter­es­sante pro­pos­to agli “edu­ca­tori dei
preti”.
A questi “edu­ca­tori” ha volu­to nat­u­ral­mente par­lare il Papa e al giovedì siamo andati in aula
Pao­lo VI ad ascoltar­lo. Giun­to a pie­di benché tra­bal­lante e col bas­tone ha inizia­to il dis­cor­so
facen­do­mi subito pre­oc­cu­pare; ave­va un fia­tone!! ma via via che parla­va era come se
pren­desse vita!
Ci ha las­ci­a­to tre piste di rif­les­sione:
1) La Gioia del Van­ge­lo; un prete non gioioso e che non par­la del Van­ge­lo è un prete che
tradisce il suo essere!! For­mare a preti gioiosi e aman­ti, innamorati del Van­ge­lo. Il prete è
sem­pre dis­ce­po­lo pri­ma di essere prete.
2) La vic­i­nan­za al Popo­lo di Dio. Il prete prende forza dal popo­lo di Dio, apprende dalle altre
vocazioni con le quali c’è rec­i­proc­ità. Un prete nasce dal popo­lo di Dio e al popo­lo
appar­tiene. A lui appar­tiene uno stile sin­odale, di comu­nione di lavo­rare insieme.
3) Gen­er­a­tivi nel servizio. Un prete gen­era e si rigen­era nel servire; mette l’altro al cen­tro.
Ha chiesto a noi edu­ca­tori di met­ter­ci a servizio dei preti per­chè essi pos­sano essere a
servizio degli altri.
Sono tre piste che van­no benis­si­mo per noi edu­ca­tori di ragazzi, per noi di Mon­t­ele­co.
Davvero abbi­amo bisog­no di edu­ca­tori gioiosi, feli­ci che stan­no anche loro cer­can­do la
sor­gente del­la vita, che si sentono in cam­mi­no anche loro ma che qual­cosa han­no inizia­to a
trovare nel­la vita, qual­cosa che li rende feli­ci di servire. Di edu­ca­tori vici­ni ai ragazzi, umani,
che sono sta­ti a loro vol­ta ragazzi e ora san­no stare alla dis­tan­za gius­ta dei ragazzi ma
comunque vici­ni a loro. Di edu­ca­tori che ser­vono i ragazzi che li met­tono al pri­mo pos­to che
met­tono davan­ti la loro felic­ità alla propria.

A un cer­to pun­to il Papa ha stop­pa­to il dis­cor­so, par­lan­do tra il pri­mo e il sec­on­do pun­to
par­lan­do del­la neces­sità del prete di vivere umana­mente e ha let­teral­mente det­to” una
vol­ta un vec­chio prete mi disse quan­do un prete è inca­pace di gio­care con i bam­bi­ni ha per­so!
Curioso vero? È un test! C’è bisog­no di sac­er­doti pien­amente umani che giochi­no con i
bam­bi­ni, accarezzi­no i vec­chi…….”
Cosa volete che vi dica? Mi sono sen­ti­to benedet­to di aver vis­su­to con preti che han­no
saputo gio­care con me e con tut­ti noi! Preti gioiosi, preti vici­ni, preti che ser­vivano!!!
Come non ricor­dare don I in questo anno. Il suo sor­riso la tim­i­da vic­i­nan­za dei suoi occhioni
azzur­ri, il suo servizio mate­ri­ale in tante fac­cende di Mon­t­ele­co.
Papa Francesco!! Un Papa inven­ta­to da don Ga!! Aver sen­ti­to quell’esempio mi ha davvero
riem­pi­to di gioia, di banale orgoglio ad aver rice­vu­to quel sem­plice mes­sag­gio fin dal­la mia
infanzia.
Che grazia pot­er gio­care con i bam­bi­ni, i ragazzi impara­re da loro rice­vere da loro sem­pre
una grande fres­chez­za di vita. Essi ci man­ten­gono umani!!!!
Da Roma è tutto!!!

Don Ful­ly