Ottobre, mese ricco

Otto­bre è un mese assai ric­co per la fede. Una vol­ta era l’inizio del­la scuo­la e di tutte le attiv­ità pas­torali. La vendem­mia era ter­mi­na­ta e il vino friz­za­va nelle bot­ti. Funghi e castagne la face­vano da padroni. Ora tut­to è nat­u­ral­mente diver­so ma per la fede resistono alcu­ni pun­ti fer­mi. Il giorno 1 è ricor­da­ta la figu­ra di San­ta Teresina, una san­ta gio­vane che ha scrit­to un libro mer­av­iglioso “Sto­ria di un ani­ma” tan­to let­to dai preti dell’era di don Ga e don I e sarebbe davvero mod­er­no anche oggi. Il 4ottobre è cel­e­bra­to San Francesco un san­to for­mi­da­bile che “puz­za” di Mon­t­ele­co e del suo stile educa­ti­vo. Il 7 è ded­i­ca­to alla Madon­na del Rosario, una preghiera sem­plice, popo­lare: anche ques­ta piace­va tan­to a don I e Don Ga. Ricor­date il rosario, recita­to la sera, passeg­gian­do per il viale; si ter­mi­na­va alla cab­i­na dell’Enel a cantare can­zoni “di chiesa” fino a tar­di. Il Rosario è lega­to al Van­ge­lo, sen­za Van­ge­lo sarebbe un’ottima tec­ni­ca med­i­ta­ti­va che fa da ponte con tante altre reli­gioni e per questo ci avvic­i­na tan­to a bud­disti, musul­mani, induisti che prat­i­cano anch’essi ques­ta tec­ni­ca; col Van­ge­lo ques­ta tec­ni­ca ripet­i­ti­va ci ripor­ta alla mente e al cuore le Parole di Gesù, che sono davvero il nos­tro incon­tro con Dio. Van­ge­lo che fes­teggiamo il 18 con San Luca e il 15 con San­ta Tere­sa si riprende il tema del­la preghiera come orazione di ami­cizia con Lui nel Van­ge­lo. Poi otto­bre è il mese mis­sion­ario per eccel­len­za dove si pen­sa e riflette sul sen­so mis­sion­ario del­la chiesa, pro­fon­da­mente muta­to dopo il Con­cilio, purifi­ca­to dal pros­elit­ismo, dal colo­nial­is­mo che spes­so lo ave­vano marchi­a­to nei sec­oli prece­den­ti. La chiesa in per­ma­nente sta­to di mis­sione vuol essere non una realtà aggres­si­va all’attacco del mon­do, ma una realtà capace di tes­ti­mo­ni­are con mitez­za e umiltà la forza dell’amore, las­cian­do che sia lo Spir­i­to ad attrarre l’umanità a una fidu­cia con­sapev­ole, nelle brac­cia del Padre, tramite il Figlio, nel­lo Spir­i­to appun­to. Quel­la forza di amare che con­trad­dis­tingue i nos­tri edu­ca­tori, volon­tari e pro­fes­sion­isti, nell’opera di ogni giorno a servizio dei ragazzi.

Ma per noi Otto­bre è soprat­tut­to il 2 Otto­bre, la fes­ta degli Angeli Cus­to­di, la nos­tra chiesa, par­don, San­tu­ario! La devozione agli Angeli Cus­to­di ci è sta­ta trasmes­sa da Don Ga e don I in modo molto deciso. Gli Angeli per la Chiesa cat­toli­ca sono esseri spir­i­tu­ali creati da Dio e con­ser­vatisi buoni e a Lui fedeli. Disponi­bili quin­di ad aiu­tar­lo nel­la sua opera di Amore ver­so gli esseri umani. Cer­to, negli ulti­mi sec­oli, la scien­za ci pone in guardia da tut­ti i peri­coli di scivolare nel­la super­stizione, nel­la banal­ità hol­ly­wood­i­ana, nel­lo spiritismo che sono altre cose. Credere agli angeli, tra l’altro, come saprete, è comune a molte reli­gioni. In prim­is i musul­mani ne han­no fat­to uno dei “cinque pilas­tri” del­la loro fede; ma per­siani, gre­ci, romani, babilone­si, celti, ger­mani, civiltà pre-colom­biane dell’America del Sud etc etc sono tut­ti uni­ti nel credere a queste fig­ure. Nel­la Bib­bia si par­la molto di Angeli che sono “inviati”, “mes­sag­geri” , “annun­ci­a­tori” di un qual­cosa di Dio. Non starò a farvi tut­to lo spiegone bib­li­co, ci inter­es­sa solo sapere che gli Angeli, anche quan­do sem­bra­no imper­son­ifi­care diret­ta­mente tal­vol­ta Dio, appaiono sem­pre come sot­tomes­si a Lui e mai par­lano o riferiscono cose loro ma sem­pre di Dio. Nel Van­ge­lo alcu­ni Angeli han­no un ruo­lo molto pre­ciso e Gesù ne par­la più volte. Per noi di Mon­t­ele­co rimane sem­pre Mat­teo 18,10 “Guar­date di non dis­prez­zare uno solo di questi pic­coli per­ché vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sem­pre la fac­cia del Padre mio che è nei cieli”. Questo è l’Angelo cus­tode e, per chi ha fede, alla sera si trovano radunati in chiesa a Mon­t­ele­co men­tre quei bir­ban­ti di ragazzi/e dor­mono (non andate­ci dunque pri­ma dell’una di notte ……) L’Angelo cus­tode ci man­da dunque un mes­sag­gio molto chiaro: Guardare in fac­cia i ragazzi, guardar­li negli occhi per­ché Dio li ama, Dio li ha pen­sati, amati, creati, volu­ti uno ad uno. Noi li vedi­amo, a volte, solo nei loro atteggia­men­ti da bul­let­ti, nelle loro bir­icchi­nate, nei loro deliri e chiusure. Dio no, li vede fac­cia a fac­cia attra­ver­so gli Angeli. Li ama uno a uno, sa che sono preziosi anche quan­do per noi sono solo degli odiosi romp­is­cat­ole o dei noiosi prob­le­mi da pren­dere in con­sid­er­azione. E …. occhio che gli Angeli cus­to­di sono lì, e ci tes­ti­mo­ni­ano l’amore che Dio ha per loro.
Oh, ma come sei severo con noi! Non siamo mica Dio! Come fac­ciamo ad amare i ragazzi come li ama Dio! Per togliervi questo sen­so di pesan­tez­za vi fac­cio riflet­tere su ciò che Don Ga e don I sem­pre ci ricordavano:“guarda che anche tu hai un Ange­lo cus­tode; anche te Dio ama!” Beati loro che sem­bra­va li vedessero, toc­cassero, ci par­lassero. Ma questo pen­siero di essere amati in maniera uni­ca e irripetibile ci rende leg­geri e pron­ti ad amare anche i fratel­li e sorelle altrettanto.

Per cui io non so spie­gare sci­en­tifi­ca­mente gli Angeli Cus­to­di ma, a dire il vero, nem­meno i buchi neri, che pare esis­tano; e davan­ti abbi­amo così tan­to tem­po e spazio che ….. rius­cire­mo a uscirne? A pen­sare sen­za tem­po e spazio? E allo­ra ….. mag­a­ri ne vedremo delle belle!!

Don Ful­ly