L’AVVENTURA DI MONTELECO
Da subito nella sua attività di assistente degli Aspiranti dell’Azione Cattolica, don Ga sente la necessità di una casa in montagna nella quale continuare le attività invernali proseguendo nel cammino di crescita e formazione evitando la dispersione del periodo estivo.
Già nel 1947 un parroco offre a don Gaspare e a don Ivaldi la casa di Fraconalto, sull’Appennino ligure. Nel 1950 i due sacerdoti portano i ragazzi a Sambuco, un piccolo paesino nelle Alpi Marittime, in una caserma dismessa dagli alpini trasformata per l’occasione in una specie di villaggio nel quale i ragazzi ricoprono il ruolo di sindaco e ministri. Nello stesso anno arriva la proposta del conte Acquarone, che per un modico affitto mette a disposizione dei due le sue case di caccia, a Monteleco vicino al paese di Voltaggio, nei pressi del Passo della Bocchetta, immerse nel bosco, con spazi aperti dove poter giocare e ruscelli circostanti che donano acqua fresca proveniente dalle famose “sette fontane”.
Comincia, da quel momento, l’avventura di Monteleco. Don Gaspare crea la “Libera Repubblica dei Ragazzi”, dove ogni ragazzo ha la possibilità di riappropriarsi del contatto con la natura e di partecipare alla sfida educativa del vivere comunitario. I lavori di restauro delle due case e la costruzione della chiesina, inaugurata nel 1957 e dedicata ai Santi Angeli Custodi vengono effettuati con materiali di fortuna e con il sostegno di benefattori genovesi. Successivamente, don Gaspare acquista le case e l’intera proprietà, grazie a una somma offerta dalla Curia, che egli riesce a restituire, negli anni successivi, potendo usufruire di piccoli lasciti e donazioni. L’intera opera viene intestata all’istituto diocesano Don Minetti comprendente altre iniziative simili a favore dei minori.
Monteleco rappresenta per ciascun ragazzo l’opportunità di lasciar da parte le convinzioni del mondo degli adulti, le timidezze, le banalità e i formalismi per buttarsi nella “nostra matta e meravigliosa avventura” come dice spesso don Ga.