AZIONE CATTOLICA
Nel 1945, appena terminato il conflitto, la Curia genovese, sotto la guida del cardinale Boetto, nomina don Gaspare assistente diocesano degli Aspiranti dell’Azione Cattolica, incarico che ricopre per 25 anni. Dopo anni di forzato silenzio imposto dal periodo fascista, vi è la necessità di far risorgere la cultura dell’associazionismo in ambito cattolico, per cui si avverte il bisogno di preti giovani e fertili di iniziative. Da questo nuovo incarico emerge subito la prima problematica: i giovani cattolici subiscono le conseguenze di anni di totale silenzio e non partecipazione alle vicende della guerra, chiusi nel guscio delle proprie parrocchie. Non si è formata la personale coscienza critica nei confronti della società e degli eventi mondiali. La famiglia, la scuola e le parrocchie stesse possedevano lo stesso modello autoritario, precostituito che inibiva qualunque formazione personale, qualsiasi opposizione agli schemi.
Per tale motivo, l’obiettivo principale, il faro guida di tutta l’attività formativa ed educativa di don Gaspare negli anni dell’Azione Cattolica, è la formazione della persona come cittadino e, successivamente, quale cristiano. Al centro di tutti i suoi insegnamenti vi è l’uomo, con la propria dignità e libertà. Mai deve mancare, da parte dei suoi aspiranti, il rispetto per la dignità e la libertà di ogni singola persona. L’uomo che, formandosi, matura una coscienza interiore, è chiamato a vivere in ogni contesto sociale un sano equilibrio tra l’aspirazione del fedele cattolico e l’onestà del cittadino.