IL SENTIERO DEL MOVIMENTO RAGAZZI
Agli inizi degli anni ’80 don Ga, sulla base dell’esperienza degli ultimi anni di Monteleco, dove sempre più venivano accolti ragazzi con difficoltà e alla collaborazione con i Servizi Sociali, espresse l’intenzione di dedicarsi con maggiore continuità all’ educazione di questi ragazzi. Propose, pertanto, che i giovani del MR considerassero la possibilità di farne una professione, aprendo e gestendo una comunità residenziale, diretta da lui stesso. Aveva anche individuato una struttura utile alla realizzazione dell’idea, sicuro che le Istituzioni l’avrebbero concessa. I giovani del Movimento, diversi dei quali studenti universitari, non se la sentirono di gettarsi in questa impresa. Da questa sollecitazione nacque comunque l’esperienza del doposcuola. Dopo la scomparsa di don Ga, gli educatori che operavano nel doposcuola sentirono l’esigenza di riprendere l’idea iniziale di don Ga e di strutturare maggiormente la proposta educativa pomeridiana in un’ottica professionale e lavorativa. Ciò fu possibile con la nomina di don Doragrossa che espose il progetto al Vescovo Ausiliario Mons Alberto Tanasini, a cui piacque l’idea, citando le esperienze analoghe nelle diocesi di Milano e Bologna. Non si trattava di fare evolvere il Movimento Ragazzi in cooperativa, ma di dotarlo di uno strumento giuridico e operativo adeguato alla gestione di servizi e all’assunzione del personale necessario all’attività. Ci vollero altri due anni per strutturare il progetto e, finalmente, il giorno 10 marzo 2000, fu firmato, presso un notaio, l’atto di costituzione della Cooperativa Il Sentiero del Movimento Ragazzi. Il nome era emblematico, voleva rappresentare la strada del MR, la sua evoluzione, la sua continuità, ma anche la fatica e l’impegno educativo nei confronti dei ragazzi. L’immagine era quella del sentiero scosceso che a Monteleco portava dalla casa fin su al fortino costruito nel bosco e, infatti, quella fu l’immagine riportata sulla copertina della prima brochure della Cooperativa.