1984 Timelines: Don Ga

DOPOSCUOLA

Il Doposcuo­la fonda­to nel 1984, è pen­sato a favore dei ragazzi più dis­agiati eco­nomi­ca­mente e cul­tural­mente che, incon­trati durante i mesi estivi a Mon­t­ele­co, non veni­vano di fat­to segui­ti durante i restanti peri­o­di dell’anno . Rifacen­dosi al pen­siero e alla espe­rien­za di don Milani, don Ga persegue il prog­et­to di offrire loro una for­mazione attra­ver­so il sosteg­no sco­las­ti­co. «Il “Prog­et­to doposcuo­la”, ideato da don Ga , è tes­ti­mo­ni­an­za del­la sua visione educa­ti­va. Con la creazione del doposcuo­la, infat­ti, si dis­cos­ta dal mod­el­lo sco­las­ti­co tradizionale per creare una realtà nuo­va che, man­te­nen­do il sosteg­no nel­lo stu­dio come pri­or­ità di base, sia sti­molante e arric­chente per i ragazzi. Il doposcuo­la , per­tan­to, non si ded­i­ca solo ai com­pi­ti da svol­gere, ma ad attiv­ità esterne quali vis­ite, a musei a chiese storiche, a fab­briche del ter­ri­to­rio e coin­volge i ragazzi in attiv­ità educa­tive come lab­o­ra­tori teatrali e musi­cali. Tut­tavia, il gio­co rap­p­re­sen­ta, sul­la base del­la espe­rien­za di Mon­t­ele­co, l’elemento for­ma­ti­vo inno­v­a­ti­vo: l’attività educa­ti­va-ludi­ca diviene lo stru­men­to per accedere al mon­do del­la cul­tura. Sebbene don Ga si tro­vi, a volte, a criti­care dura­mente il sis­tema sco­las­ti­co, trop­po spes­so inca­pace di pren­der­si cura dei sogget­ti più deboli, vede la neces­sità di costru­ire e man­tenere un legame pos­i­ti­vo con le isti­tuzioni sco­las­tiche, per lavo­rare in rete con scuole, Comune, servizi sociali e famiglie. Il doposcuo­la, nato gra­zie al volon­tari­a­to come tutte le attiv­ità svolte a Mon­t­ele­co, si tro­va ben presto ad avere un’alta richi­es­ta di iscrizioni da parte di ragazzi del cen­tro stori­co e zone lim­itrofe, con la con­seguente dif­fi­coltà a man­tenere con­tin­u­a­ti­va una real­iz­zazione solo sulle forze dei volon­tari stes­si. Si pone, allo­ra, il prob­le­ma di chiedere finanzi­a­men­ti al Comune per pot­er garan­tire una sta­bil­ità eco­nom­i­ca che con­sen­ta di assumere edu­ca­tori stipen­diati. Tali novità non las­ciano pri­vo di dub­bi don Gas­pare che, fino a quel momen­to, ha svolto ogni attiv­ità facen­do affi­da­men­to solo sul volon­tari­a­to. Dopo lun­ga rif­les­sione, egli decide di iniziare la col­lab­o­razione con il Comune, con­vin­tosi anche dell’utilità di esportare il pro­prio esem­pio ad altre realtà pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio gen­ovese. Da quel momen­to, oltre agli obi­et­tori di coscien­za, il servizio del doposcuo­la è garan­ti­to nel­la con­ti­nu­ità e nel­la pro­fes­sion­al­ità da edu­ca­tori di ruo­lo. Una vol­ta trovatosi a dover ammin­is­trare fon­di pub­bli­ci, don Gas­pare si dimostra molto fis­cale ed esi­gente in fat­to di reso­con­ti e di spese: il sen­so di gius­tizia sociale lo por­ta a far si che nes­sun cen­tes­i­mo vada spre­ca­to o uti­liz­za­to in modo super­fi­ciale. I pri­mi risul­tati non sten­tano a venire nei risul­tati sco­las­ti­ci, nel rap­por­to con le isti­tuzioni comu­nali e sco­las­tiche ed, infine, nel legame umano cre­ato con le famiglie dei minori. Il prog­et­to Doposcuo­la è oper­a­ti­vo anco­ra oggi, ped­a­gogi­ca­mente adat­ta­to alla evoluzione dei tem­pi e svilup­pa­to gra­zie al nuo­vo stru­men­to cos­ti­tu­ito dal­la coop­er­a­ti­va sociale Il Sen­tiero del Movi­men­to Ragazzi, che, man­te­nen­do il val­ore dell’intuizione orig­i­nar­ia, si dimostra anco­ra oggi una delle realtà for­ma­tive più vivaci del­la nos­tra città.