don Fully Doragrossa, marzo 2020
Cari amici eccoci quindi nel cammino di Quaresima. Una Quaresima quest’anno all’insegna del fatidico corona virus.
Ecco alcune semplici riflessioni. L’impedimento a partecipare alla celebrazione delle ceneri e della prima domenica di Quaresima ha forse riacceso in tanti di noi una nostalgia forte dell’Eucarestia. Lo avevo pensato a Cuba: chissà in Italia cosa succederebbe se proibissero di andare in Chiesa?… forse si riaccenderebbe la voglia? In maniera così improvvisa e inaspettata è accaduto! Che cosa è una domenica senza il Signore, senza i fratelli? Che cosa è la fede senza poter “toccare” il Signore e i fratelli?
Questa strana sensazione ci faccia riflettere , ci faccia gustare la gioia profonda di partecipare all’Eucarestia e possa riaccendere in ognuno di noi il desiderio di far “ girare” la nostra vita intorno all’Amore di Dio che la Eucarestia esprime.
La Quaresima, lo sappiamo, è una “quarantena” dove cerchiamo di riprendere in mano la nostra vita, un momento di “deserto” per riallacciare i fili disciolti e spersi del nostro camminare. In un mondo davvero dispersivo, pieno di tante inutili situazioni, di distrazioni, di tentazioni, ecco che torniamo a dare priorità a Lui: la sua Parola, il suo Amore, la Carità come stile di vita.
Saremo capaci di digiunare dalle parole inutili, dai giudizi frettolosi, dalla voglia di apparire a tutti i costi, dall’uso dei nostri doni e qualità come piccoli poteri dei nostri cosmi personali, dal disprezzo verso l’altro, dall’indifferenza alla sofferenza altrui, dal black out della ragione, dall’attaccamento smodato alle cose? Riusciremo a rimanere in quarantena dai virus dell’anima in questi quaranta giorni per poter poi riprendere con gioia il cammino? Proviamo a darci alcune linee della quaresima secondo il nostro amato Papa Francesco.
Gioia e senso dell’umorismo: il santo è capace di vivere con gioia e senso dell’umorismo. Senza perdere il realismo, illumina gli altri con uno spirito positivo e ricco di speranza. Essere cristiani è «gioia nello Spirito Santo» (Rm 14,17), perché «all’amore di carità segue necessariamente la gioia. Poiché chi ama gode sempre dell’unione con l’amato. Per cui alla carità segue la gioia». Ordinariamente la gioia cristiana è accompagnata dal senso dell’umorismo, così evidente, ad esempio, in san Tommaso Moro, in san Vincenzo de Paoli o in san Filippo Neri.
Il malumore non è un segno di santità: «Caccia la malinconia dal tuo cuore» (Qo 11,10). E’ così tanto quello che riceviamo dal Signore perché possiamo goderne (1 Tm 6,17), che a volte la tristezza è legata all’ingratitudine, con lo stare talmente chiusi in se stessi da diventare incapaci di riconoscere i doni di Dio. Sopportazione, pazienza, mitezza: a partire da questa fermezza interiore è possibile sopportare, sostenere le contrarietà, le vicissitudini della vita, e anche le aggressioni degli altri, le loro infedeltà e i loro
difetti: «Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?» (Rm 8,31). Questo è fonte di pace che si esprime negli atteggiamenti di un santo. Sulla base di tale solidità interiore, la testimonianza di santità, nel nostro mondo accelerato, volubile e aggressivo, è fatta di pazienza e costanza nel bene. Non ci fa bene guardare dall’alto in basso, assumere il ruolo di giudici spietati, considerare gli altri come indegni e pretendere continuamente di dare lezioni. Questa è una sottile forma di violenza. L’umiltà può radicarsi nel cuore solamente attraverso le umiliazioni. Senza di esse non c’è umiltà né santità. Se tu non sei capace di sopportare e offrire alcune umiliazioni non sei umile e non sei sulla via della santità. La santità che Dio dona alla sua Chiesa viene mediante l’umiliazione del suo Figlio: questa è la via.
L’umiliazione ti porta ad assomigliare a Gesù; è parte ineludibile dell’imitazione di Cristo: «Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme» (1 Pt 2,21). Egli a sua volta manifesta l’umiltà del Padre, che si umilia per camminare con il suo popolo, che sopporta le sue infedeltà e mormorazioni audacia e fervore: la santità è “parresia”, audacia, è¨ slancio evangelizzatore che lascia un segno in questo mondo. Perché ciò sia possibile, Gesù stesso ci viene incontro e ci ripete con serenità e fermezza: «Non abbiate paura» (Mc 6,50). «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Queste parole ci permettono di camminare e servire con quell’atteggiamento pieno di coraggio che lo Spirito Santo suscitava negli Apostoli spingendoli ad annunciare Gesù Cristo. Audacia, entusiasmo, parlare con libertà, fervore apostolico, tutto questo è compreso nel vocabolo parresia, parola con cui la Bibbia esprime anche la libertà di un’esistenza che è aperta, perché si trova disponibile per Dio e per i fratelli L’abitudine ci seduce e ci dice che non ha senso cercare di cambiare le cose, che non possiamo far nulla di fronte a questa situazione, che è sempre stato così e che tuttavia siamo andati avanti. Per l’abitudine noi non affrontiamo più il male e permettiamo che le cose vadano come vanno, o come alcuni hanno deciso che debbano andare. Ma, dunque, lasciamo che il Signore venga a risvegliarci, a dare uno scossone al nostro torpore, a liberarci dall’inerzia. Sfidiamo l’abitudinarietà, apriamo bene gli occhi e gli orecchi, e soprattutto il cuore, per lasciarci smuovere da ciò che succede intorno a noi e dal grido della Parola viva ed efficace del Risorto. Chiediamo al Signore la grazia di non esitare quando lo Spirito esige da noi che facciamo un passo avanti; chiediamo il coraggio apostolico di comunicare il Vangelo agli altri e di rinunciare a fare della nostra vita un “museo di ricordi”. In ogni situazione, lasciamo che lo Spirito Santo ci faccia contemplare la storia nella prospettiva di Gesù risorto. In tal modo la Chiesa, invece di stancarsi, potrà andare avanti accogliendo le sorprese del Signore. Ecco cari amici tre piste per la nostra quaresima, per il nostro cammino di santità!!! Tre pilastri del nostro amato don Ga!! Era l’incarnazione della gioia e dell’audacia pastorale e quante umiliazioni ha sopportato!! Avviamoci con lui, nel nostro personale cammino di santità.
Tutti dietro a Gesù. Buona Quaresima!!!