Il nostro vescovo sostiene che ha saputo della sua nomina a Genova i primi di Maggio del 2020, quindi passato un anno ha iniziato a prendere decisioni e intraprendere un nuovo pezzo di cammino per la nostra Diocesi. Ha ringraziato i vicari episcopali che hanno svolto per molti anni questo servizio, tra i quali se mi permettete due straordinari amici del Movimento Ragazzi quali il nostro Don Marino Poggi, che avrà ora più tempo per noi e don Mario Capurro un sacerdote che ci ha dato le gambe per camminare sempre; entrambi Monsignori naturalmente ma per noi questo è secondario.
Poi ha scelto tre parroci di “periferia”, li ha tolti dalle parrocchie (e chissà che guazzabuglio qua!!!) e li ha fatti nuovi vicari episcopali. Anche qua come dire gli Angeli Custodi si son dati da fare: Don Gianfranco Calabrese è nel Cda della Cooperativa nonché amico, e questa parola la scrivo con un senso, di tante colonne del Movimento Ragazzi (così diventano due i Vicari episcopali in cooperativa , oltre a don Nicolò, pardon, Mons Anselmi) Don Gianni Grondona successore di don Gallo alla Comunità San Benedetto al Porto, che negli ultimi anni faceva i campi a Monteleco, e compagno di messa del vostro Assistente, quindi direi che ci conosce bene. E don Andrea Parodi, alunno ben noto a don I e don Ga, anche lui per molti anni a Monteleco con Struppa.
Ma al di là della personale amicizia e stima verso i nuovi tre vicari episcopali quel che interessa a tutti noi sono le parole d’Ordine che sono state loro affidate.
VANGELO, POVERI, SINODALITA’
Uno sarà incaricato della Nuova Evangelizzazione a seconda dei dettami della EVANGELII GAUDIUM. La trasformazione missionaria delle nostre comunità, parrocchie, associazioni, e l’incarnazione di questo annuncio del Kerigma (l’annuncio base del Vangelo) nei limiti umani.
Uno si occuperà della Carità e dell’uso dei beni economici della diocesi.
L’altro si occuperà degli organismi di partecipazione ecclesiale, di far vivere vicariati, consigli pastorali, consigli vicariali, di coinvolgere tutto il popolo di Dio, ponendosi come obiettivo, l’attivare una chiesa sinodale. Non dimentichiamo che il Papa ha chiesto alla chiesa italiana di avviare la procedura per un Sinodo della chiesa Italiana, che parta e coinvolga dal e il popolo di Dio intero.
E vabbè ? direte voi. A me che mi interessa, robe delle gerarchie ecclesiastiche……….
E invece a me pare che queste tre linee siano fantastiche e indice di una direzione dove la chiesa desidera muoversi. Una chiesa dedita al Vangelo ai poveri e alla partecipazione di tutto il popolo di Dio è la chiesa che sognavo a Monteleco da bambino. Un Vangelo proposto a tutti, facilmente accessibile, senza troppi schemi che si sovrappongono, raccontato a tutti, ai semplici agli umili, come si parla ai bambini. I poveri al centro perché da loro è partito Gesù e per noi sono i ragazzi che restano indietro, gli scartati, chi ha debolezze, chi è lasciato allo sbaraglio. E un modo di fare della chiesa sinodale, cioè comunitario, aperto all’apporto di tutti. Mi viene in mente l’Anfiteatro di Monteleco, la Repubblica, il “popolo” che grida “governo ladro” incitato da Don Ga……. Insomma queste tre linee ci chiedono di metterci in ……… movimento e sono tre direttrici davvero consone alla nostra storia. Basta andare alle nostre radici e non per stare lì ma per proiettarle nelle nuove sfide dell’oggi. Pronti al nostro servizio alla Chiesa per essere a servizio dell’umanità amata dal Signore.
Don Fully Doragrossa