L’estate 2020 rimarrà anche per Monteleco un’ estate “sospesa”, assolutamente non paragonabile a nessuna delle circa settanta estati che l’hanno preceduta. Tuttavia anche questa non è potuta sfuggire alla logica degli Angeli Custodi che “custodiscono”, che provvedono al loro santuario dei Ragazzi.
Partiamo dalle presenze e dai campi fatti per i ragazzi. Solo tre realtà si sono azzardate a organizzare un campo: gli scout Ge 5° del nostro Damasio , il Movimento Liturgico con don Villafiorita e don Fiscer parroco del Chiappeto, responsabile di Radio Fra le Note, notissimo del Web, ma soprattutto, inutile nasconderlo e ci dispiace per gli altri, ragazzo cresciuto a Monteleco con la parrocchia del Santissimo Sacramento. Campi “minimi” nei numeri, quelli consentiti dalle leggi del Covid, ma “massimi” nella speranza che hanno saputo infondere.
Anche il Movimento Ragazzi ha osato organizzare un mini campo , della durata di 6 giorni, per i ragazzi della comunità diurna (casa D) e dei centri estivi , molti dei quali già presenti durante l’anno a Oregina. Si è così potuto mantenere le “bolle” previste dalle norme antiCovid….. e rispettare tutto ciò che c’è da rispettare. Un bel campo con tema, appunto, “la paura”. Paura di vivere , di crescere, di amare…….paure rafforzate da questa ansia che il Covid si porta dietro. Bella, durante questo campo, la celebrazione dei 50 anni di matrimonio di Gian e Angela attorniati dalle due famiglie, la loro e quella del Movimento con quei bimbetti, eredi e beneficiari proprio dell’avventura che Gian e Angela avevano iniziato con altri insieme a Don Ga e don I.
Il Movimento, inoltre, ha fatto un campo di lavoro a Monteleco per volontari che si sono dedicati anima e corpo, braccia, schiena, gambe…. compiendo quei lavori programmati in primavera e mai svolti: sistemazione del campo di calcio (tutte le reti nuove e pulizia all’intorno); pulizia e imbiancamento della cucina, risolvendo le note magagne provocate dall’acqua che entrava in cucina e ripulendo il tetto della cucina, togliendo le grandi piastrelle, rinforzando la guaina impermeabile, riposizionando le piastrelle; pulizia e riordino dei “box” dove da venti anni si erano accumulati reperti non definibili diversamente, ormai, che spazzatura; pulizia della cucina e delle stoviglie di casa A, in attesa del dono di una nuova cucina che a breve dovrebbe arrivare;…e mille altre piccole cose. Tre coppie di adulti hanno guidato e coccolato una banda di giovani, alcuni già sposati, che hanno dato tutto. Orgogliosi che fossero mischiati quelli che a Monteleco ci sono” nati” in culla e chi ci è cresciuto facendosi la gavetta da “popolo”, tutti oramai giovani in grado di offrire la loro professionalità, il loro tempo, la loro “schiena” a favore degli altri che godranno della colonia. Si è avuta una media di 25 persone presenti ogni giorno con vari aiuti in alcuni giorni occasionali.
La provvidenza, però, ci ha fatto un altro grande regalo. Nel tempo del Covid, che tutti divide, abbiamo sentito forte l’unione con la diocesi. Anzitutto con l’aiuto provvidenziale che la diocesi ha dato in senso economico assumendosi l’ onere dei lavori fatti a Monteleco, col farsi carico dei mutui bancari sostituendoli con un debito verso la diocesi, assai più affrontabile come entità e come senso. Si è trattato di un gesto di grande fraternità e solidarietà, importante non solo per l’entità, ma perché la diocesi ha così affermato che sente il Movimento Ragazzi e Monteleco come propri strumenti pastorali centrali. Attenzione che si è espressa e concretizzata, poi, addirittura nella visita a Monteleco del nuovo Arcivescovo Padre Marco Tasca. “Padre Marco” è venuto per ben due volte a Monteleco questa estate. La prima visita è avvenuta per incontrare i bambini e i ragazzi del Movimento. Invitato da Don Fully l’Arcivescovo ha prontamente accettato, è arrivato alle 11 ed è rimasto in mezzo a noi fino alle 14.30. “Non dirlo a nessuno” era stato il patto affinchè accettasse, “voglio conoscere i miei fratelli in maniera semplice……….” E così è stato: solo alcune presenze istituzionali perché avesse chiaro il mondo di Monteleco: Silvio, Gian, Rinaldo, i ragazzi di don Ga, Andrea per la coop, Il “gatto” Gava per l’associazione (poi impedito a venire causa di intoppi in ufficio) e poi ……..i bambini.
Una visita semplice durante la quale ha ascoltato molto e dove noi abbiamo potuto sperimentare la sua vicinanza, la sua voglia di stare in mezzo a noi semplicemente, con gioia e umanità evangelica. Ci siamo lasciati con la promessa di vederci a Oregina anche lì in maniera informale. Per gli incontri ufficiali, ricorrenze, visite pastorali c’è tempo e ci sarà per tutti occasione di conoscerlo e apprezzarlo. Il fatto, però, che un vescovo “perda il suo tempo” per visitare una trentina di nostri bambini è un segno inequivocabile.
La seconda visita dell’Arcivescovo a Monteleco è stata per incontrare i ragazzi della parrocchia di don Fiscer, facendosi subito coinvolgere anche in una partita a pallone.
Ultima nota dell’estate montelechina è che il Cristo della chiesa è a restaurare per tornare sempre più bello al centro della nostra vetrata. Un Cristo cosmico che abbraccia il mondo intero e, in modo speciale, ogni singolo ragazzo che entra in quella chiesa. Il laboratorio di restauro delle Scuole Pie, fra i pochi enti autorizzati dalla Sopraintendenza alle belle arti, se ne occuperà e noi vi manterremo informati.
Ora non ci resta che attrezzarci per convivere col virus e sperare che Monteleco torni a risuonare piena di voci di bambini e ragazzi. La Provvidenza non mancherà di certo di aiutarci come sempre.
Don Fully