Carissimi non mi sottraggo, anzi le apprezzo sinceramente, alle provocazioni della chat dei ragazzi di Don Ga dove alcuni giorni fa si è scatenata una appassionata discussione sulla guerra in Ucraina, un po al di fuori del politically correct.
E’ vero, santo cielo!! Siamo rimasti senza parole perché francamente credevamo di non dover più assistere a una cosa del genere.
Già dicendo questo ci condanniamo. Ciò che accade in Ucraina (dal 2014 tra l’altro ma poi….silenzio!) accade da anni in Siria, nello Yemen in Etipia,e qua e là in tante altre parti del mondo. Ma tant’è…….. finchè non siamo toccati ( e credetemi avessimo forniture di Gas solo dalla Tunisia o grano da altre parti, poco ci importerebbe anche adesso..) in prima persona. Ma questo è solo un inutile senso di colpa. Si supera solo con la conversione: occhi più aperti sul mondo!! Orecchie ben tese.
Ma andiamo avanti. E’ vero che noi siamo cresciuti nella pace. La mia generazione almeno. Abbiamo rimosso gli orrori delle guerre, abbiamo creduto che non potessero più accadere, che l’orrore con cui si è chiusa la seconda guerra mondiale fosse sufficiente a renderci immuni. E abbiamo sbagliato di grosso. Col mondo virtuale di oggi, con la società delle immagini ci è parso che la guerra fosse un gioco, un video gioco; anzi abbiamo lasciato crescere intere generazioni giocando alla guerra nei video-games e hanno introitato il fatto che la guerra è virtuale e invece è dannatamente vera. Ci siamo illusi che fabbricando armi queste fossero usate su un altro pianeta. Eppure sappiamo bene da sempre che la nostra terra, l’Italia e in specie la Liguria, alla quale la costituzione vieta la guerra, è uno dei maggiori produttori d’armi. Proprio, assurdamente per questo fatto: che intanto noi non possiamo, nè siamo autorizzati, usarle avendo perso l’ultimo conflitto. Avremmo dovuto cambiare stile economico. “Ma le avrebbero prodotti altri”. Bene. Iniziamo da noi. Cosa complessa direte voi, e poi ci sono cose che occorre discernere; i cingolati servono ai trattori, i radar sono utilissimi; la marina militare preserva le coste e serve per la ricerca. Ma infatti qua non si vuole mettere in discussione l’esercito o meglio il servizio al bene comune che deve esserci in ogni paese. Potremmo chiamarla protezione civile. Generalmente non ha bisogno di bombe a grappolo, né di missili. Sugli armamenti militari davvero potremmo spenderci molto di più a contrastarli. E’ insensato aumentare le spese militari e anche se lo dice la Nato, la Nato non mi pare un dogma di fede. “Siamo insieme agli altri non possiamo tirarci fuori” . beh allora ha ragione anche il preadolescente che massacra un coetaneo a terra perché così fan tutti e faccio parte del branco, mica posso tirarmene fuori. E allora? Immobilismo, quindi strada spianata ai dittatori. E pure questo col Vangelo non c’entra molto.
Non solo: e allora il diritto alla difesa? A un popolo invaso non bastano carezze, pacche sulle spalle. Ai nostri partigiani non servivano spille da balia per punzecchiare i tedeschi ma mitragliatrici e bombe. Si possono lasciare gli ucraini senza difesa? E’ un dilemma che abbiamo nel cuore. Se non esiste la guerra giusta, e la chiesa su questo si è ampiamente pronunciata dal Concilio Vaticano in poi in modo sempre più deciso, esiste il diritto di legittima difesa. Ma un missile è per la difesa? E poi non era la difesa non violenta quella più auspicabile? Ma se l’assassino ha la pistola puntata alla tempia di mio figlio, come accade nel più classico poliziesco o western, posso sparargli prima io e naturalmente farlo fuori perché non ho altra possibilità? Tutto questo ci dilania l’anima. Perché in realtà noi tutti spareremmo.
Una volta acclamato che siamo nella linea del Vangelo accogliendo profughi, sostenendo le croci rosse, Caritas e quant’altro laggiù vicino all’Ucraina, non possiamo eludere il problema dicendo “noi cristiani ci occupiamo degli ospedali da campo e dei feriti, della guerra si occupino altri”. Perché quegli “altri” son battezzati che stanno ammazzando altri battezzati tra l’altro, e non posso lavarmi la coscienza solo ospitando (tra l’altro non si capisce perché questi profughi siano veri e altri erano indesiderati….ma questo sarebbe troppo, lasciamo stare) o aiutando magari stando in poltrona. Anche questo ci dilania l’anima.
Possiamo anche poi iniziare a pensare alle cause di tutto questo e alle conseguenze. Sotto ci stanno enormi interessi. La guerra è tutto un interesse economico. Significativo l’arrivo di molti mercenari, che guarda caso son quelli che fanno poi massacri. Perché i popoli sono molto più mischiati di quanto non immaginiamo. E la guerra non la vogliono questo è sicuro. Ma noi siamo stati interessati in questi anni a costruire un ordine economico più giusto o abbiamo preteso solo che l’inflazione non ci fosse, che le nostre mense fossero riempibili a prezzi bassi, aumentando il nostro stile di vita in maniera persino eccentrica a volte? Schiere di oligarchi occidentali e orientali, arabi e cinesi, sono proposti come modelli di vita, inseguiti, adorati per un selfie o una firma, e invece non fanno altro che preparare le prossime guerre. “Con noi questo non c’entra non siamo oligarchi”. Forse ma non ho mai sentito un genoano sperare che la squadra andasse in terza categoria per far giocare i nostri ragazzi e lì si, dividendosi i soldi guadagnati al botteghino vincere di categoria in categoria; piuttosto sbavavamo di desiderio che un oligarca russo o arabo comprasse il Genoa. Questo per dire una scemata, ma alla fine indicativa. E allora noi che ci crediamo assolti siamo tutti coinvolti. A dar seguito alla follia della guerra del riarmo c’è un rischio enorme di effetto domino dalla Moldavia, Transitria, Finlandia, Bielorussia, Estonia, Lettonia e via dicendo. Se esci dai confini italiani la gente non vive in pace. Sono stato un paio d’anni fa a Sarajevo e la situazione non è per nulla tranquilla, stan buoni per non perdere gli aiuti ma tutti pronti a scattare illusi da sogni imperialistici quali la grande Serbia o la grande Albania. Il nazionalismo soffia sulle situazioni ingiuste o incancrenite o che non si vogliono risolvere. Il fatto è che la diversità di stile di vita tra noi e il resto del mondo rimane enorme. Ma causa ingiustizie. La distanza tra centri e periferie aumenta. Tra metropoli e campagne/montagne/isole ci sono abissi culturali e economici e di lavoro. Dietro ogni crisi ci sono motivazioni e cause precise, riconducibili all’economia. “Sei un socialista”, diranno in molti. “Ciò che conta è la conversione del cuore, non del sistema”. Giusto, vero e per questo serve la preghiera. Ma il cuore deve convertirsi a cercare con la ragione metodi di scambio e di relazione giusti; cioè una economia giusta. Perché l’economia non è un Dio che va da solo, ma qualcosa che è governato dall’uomo e dalle sue scelte. E l’economia di salvezza, di giustizia non è solo la bilancia o il 50% perché a volte facendo così si è ingiusti. Il discorso è lungo ma occorrerà farlo. Scusate ma non vi è venuto in mente sentendo che il gas russo è macchiato di Sangue e fomenta sangue, di chiudere il rubinetto del gas? Ovvero disdire subito le forniture? Perché no? Finalmente installare i pannelli solari, cambiare le fonti energetiche con buona pace delle belle arti. Chi ci guadagna con queste forniture? Prendiamole dagli altri paesi almeno. Chi ci ha legato mani e piedi al gas russo? Noi poveri comuni mortali non abbiamo informazioni tali da poter capire bene, perché non ce le danno, ma è certo che qualcuno sa bene il perché si è scatenata sta guerra. Non credo ai malanni di un uomo solo. Credo ai tanti che ora si ingrassano belli contenti ( e contanti) e soddisfatti.
Insomma Fully, non ciurlare nel manico. Che fare?
- Pregare. Si pregare perché senza il suo Aiuto, la sua Grazia siamo incapaci di scegliere le cose giuste, le vediamo magari ma non ne abbiamo la forza. Pregare non per fuggire, non per girarsi dall’altra parte, non per delegare a Dio ciò che Lui ha mandato noi a fare, non per placare la nostra coscienza ma per ascoltare Lui, l’unico che ci renda capaci di ascoltare gli altri
- Accogliere, ospitare, aiutare accompagnare. Ridare umanità alla vita, al mondo, restituire un sorriso e una solidarietà a queste persone che fuggono dalle bombe e dai massacri.
- Per quanto può apparire disumano non odiare, non fissarci sul “nemico”. Il nemico è il demonio ed è dentro di noi quando ci instilla l’odio. Non diffondere parole d’odio, né manifestare contro qualcuno. Ma sempre spiegare quanto il dialogo sia l’unica sorgente della pace.
- Studiare, informarsi, conoscere, sviluppare l’idea di un mondo giusto in modo economico, fare piani di investimento che permettano di disinvestire sulle armi. Abbiamo eccellenze in Italia dedite solo alle armi. E per armi non mi riferisco alle doppiette dei cacciatori. Facciamo contratti sulle eccellenze che ci competono a favore degli esseri umani nella vera unica lotta che abbiamo da fare insieme quella contro i cambi climatici.
- Non avallare l’idea che allargando la guerra si trova la giustizia, che più armi entrano e più pace si vede. Si vedrà più morte.
Autodeterminazione dei popoli e indipendenza per chi vuole essere indipendente con stati che attuino scambi liberi delle materie prime che appartengono ai popoli; nessuna colonizzazione ideologica e culturale.
- Denuclearizzazione del mondo, distruzione armi chimiche, distruzione armi a distruzione di massa, di carri armati, trasformazione delle navi, ritiro di ogni truppa militare straniera da qualsiasi luogo, attraverso le quali molte nazioni occupano interi paesi altrui. Formazione di una forza multilaterale di pace che mantenga l’ordine. Non solo europea ma anche mondiale. Abolizione del diritto di veto non solo per la Russia e la Cina ma per Europa e America. (pensate 60 anni di votazioni con 99,8% a favore di togliere l’embargo a Cuba annullate perché solo uno si opponeva. E’ uno scandalo.)
Utopie? Lo so. Ma oramai son decenni che ci hanno detto di smetterla con le utopie che tanto non si realizzano. E a forza di non crederci eccoci qua!! La pace va cercata, va costruita. Da ragazzo anche a Monteleco cantavo “E ti prendono in giro se continui a cercarla Ma non darti per vinto, perché Chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse è ancora più pazzo di te”
Ne sono proprio convinto, chi ha rinunciato alla pace è un pazzo. Certo l’avremo in pienezza nel Regno dei cieli, ma solo se la cercheremo e costruiremo ostinatamente qua sulla terra; sputiamo contro vento ma sputiamo forte amici.
Don Fully